Descrizione
Euridice dice è il contraltare dell’ipse dixit, la parola femminile, trasversale, ubiqua, meridiana che si contrappone al discorso lineare e si ribella a un sistema che, prima ancora che sociale, è del pensiero e della scrittura.
Tre donne mitiche, nel senso letterale del termine, sospese tra l’eros e la morte, si ribellano all’immagine che viene loro tradizionalmente attribuita: Euridice, Proserpina e Desdemona.
Come la prima rifiuta di riprendere il suo ruolo ancillare di pubblico adorante il canto di Orfeo, così la seconda rifiuta di ubbidire a Zeus Olimpio che la destina a vivere sei mesi negli Inferi e sei sulla terra, lì moglie di Ade, qui figlia di Demetra; così infine Desdemona rifiuta di vivere una morte ingiusta che la consegni al mondo donna infedele. E sceglie il ruolo importante – seppure ambiguo – di regina dell’harem di un sultano.
Mariastella Eisenberg Napoli 1944. Da sempre impegnata nel sociale, è stata docente e dirigente scolastica, lettrice per la Fondazione Premio Napoli e redattrice della rivista Sud. Della scuola si è occupata nel suo primo libro, Perché ancora i Promessi Sposi, Marimar 1989.
Ha pubblicato racconti (Chiedi alle mani, Sovera 2009), romanzi (Il tempo fa il suo mestiere, 2016 e Il prete ebreo, 2018, entrambi per le edizioni Spartaco) e la pièce teatrale Cover 3.0, anch’essa per Spartaco nel 2019.
Nel campo della poesia: Alfabetando, L’Aperia 2011; Cantico nella parola svelata, Compagnia dei Trovatori 2013; Madri vestite di sole, Interlinea 2013; Viaggi al fondo della notte. La migranza L’erranza La viandanza, Oèdipus 2015; Stupro di guerra, Interlinea 2019; Al Cincilea anotimp Cosmopoli editura 2023, in italiano e rumeno.