Si è svolta sabato 27 novembre alle 19, presso il centro Terre Blu, in via San Nicola 27 a Caserta, un seminario internazionale sulla geocritica dal titolo La narrazione della città: il “landtelling” a Napoli.
Cosa significa narrare una città? Negli ultimi anni il termine “narrazione” ha allargato il suo ambito semantico, passando dalla letteratura, suo contesto per eccellenza, ai più svariati campi, tra i quali spicca soprattutto la pubblicità. Si sono diffusi quindi termini come “citytelling” e “landtelling” per indicare le strategie politiche e culturali di descrizione e rappresentazione di una città o di un territorio. Molto spesso però “narrare” una città o un territorio ha finito col coincidere semplicemente con la loro promozione turistica, anche a costo di snaturare l’essenza stessa dei luoghi raccontati. Alcuni studi tentano ora di fare chiarezza, ripartendo dalle narrazioni letterarie per arrivare ai risvolti sociali delle trasformazioni urbane.
Hanno interagito due ricercatori di due diverse discipline, sociologia e storia della letteratura, per analizzare quanto il “landtelling” di una città iper-raccontata come Napoli possa incidere sia sull’immaginario collettivo che sulla vita quotidiana.
Mario Trifuoggi, Sociologia – Goldsmiths University di Londra
Francesco Sielo, Letteratura italiana contemporanea – Università della Campania Vanvitelli
La geocritica, disciplina sviluppatasi particolarmente in Francia e negli Stati Uniti, è incentra sui luoghi fisici (paesi, città, regioni, quartieri ecc.) che ricorrono nei testi letterari: nell’ottica di un ribaltamento della dimensione temporale della letteratura verso una nuova dimensione spaziale e geografica che la apparenta fortemente alle arti visive.