Nel quale la donna si specchia

 19,00

di Ruggero Cappuccio, Giuseppe Coppola, Fabio Donato
Terre Blu 2019
brossura filo refe, pagine 216, formato cm 16×21
20,00 – € 19,00

genere: arte contemporanea
ISBN: 978-88-99377-01-4

Descrizione

Producevo in quegli anni manufatti in ceramica disegnati per me da personaggi rappresentativi del design italiano contemporaneo. Chiesi a Ruggero Cappuccio, totalmente estraneo a quel mondo, di curare una piccola collezione. Interpellò Vincenzo Cerami, Raffaele La Capria, Toni Servillo e Mimmo Paladino, che suggerirono ciascuno un oggetto e lo descrissero nelle sue qualità interiori. Egli stesso scelse una chiave e mi consegnò quella del suo palazzo di Serramezzana. Realizzai così cinque oggetti, traslati dal mondo dell’immaginazione, che formavano assieme una raccolta  improbabile e incongrua come le composizioni che Breton amava chiamare squisito cadavere: un’opera composita, sommatoria di cinque parti che hanno ciascuna una identità indipendente. Poi Ruggero scrisse un racconto, “Micol”. Mi inventai anch’io una storia, “L’incontro”, e chiesi a Fabio Donato di unirsi a noi con le foto che ritraggono non solo gli oggetti ed i luoghi che li hanno generati, ma anche gli autori così come egli li ha conosciuti in quarant’anni di attività professionale ed artistica: foto che ritraggono storie cui egli ha messo nome “archivi”.

Ruggero Cappuccio
Nato a Torre del Greco nel 1964, è uno scrittore e regista italiano. Pubblica le sue opere con Feltrinelli, Einaudi e Sellerio. Nel 2016 esce La prima luce di Neruda. Con Fuoco su Napoli (Feltrinelli) vince il premio come migliore libro italiano dell’anno 2011; il premio Vittorini, Il premio Napoli edizione 2011. Il romanzo esce in Spagna con il titolo di Fuego sobre Napoles a cura dell’editore Siruela. Con il romanzo La notte dei due silenzi (Sellerio) è finalista al Premio Strega edizione 2008.
Dirige numerose opere liriche per Il Festival di Salisburgo, Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma, con la Direzione d’orchestra di Riccardo Muti, Pinchas Steinberg, Bruno Campanella, Boris Brott. Per il Tg3 Linea notte cura uno spazio dedicato alla letteratura, cinema e teatro.
Sceneggiatore del film Paolo Borsellino Essendo Stato in onda su Rai 1 e Rai Storia. Regista del film Examleto con Roberto Herlitzka in onda su Rai 5. Co-sceneggiatore di Veleni regia Nadia Baldi con Vincenzo Amato, Tosca d’Aquino, Lello Arena, Roberto Herlitzka; sceneggiatore e regista di Rien Va con Roberto Herlitzka, Chiara Muti e Lello Arena. Sceneggiatore e regista dei film Il sorriso dell’ultima notte con Chiara Muti, Gea Martire, Giovanni Esposito, Claudio di Palma e Ciro Damiano. Sceneggiatore e regista dei film Lighea o i silenzi della memoria con Roberto Herlitzka e Claudio di Palma. Sceneggiatore e regista dei film per il teatro Shakespea Re di Napoli con Lello Arena e Claudio di Palma. Nel 2016 è nominato direttore artistico del Napoli Teatro Festival. Dal 2011 al 2016 è direttore del Festival Segreti D’autore. Cura numerose regie teatrali dei suoi testi nei maggiori teatri di prosa italiani ottenendo premi e riconoscimenti di pubblico e critica.

Giuseppe Coppola
Producevo in quegli anni manufatti in ceramica disegnati per me da personaggi rappresentativi del design italiano contemporaneo. Chiesi a Ruggero Cappuccio, totalmente estraneo a quel mondo, di curare una piccola collezione. Interpellò Vincenzo Cerami, Raffaele La Capria, Toni Servillo e Mimmo Paladino, che suggerirono ciascuno un oggetto e lo descrissero nelle sue qualità interiori. Egli stesso scelse una chiave e mi consegnò quella del suo palazzo di Serramezzana. Realizzai così cinque oggetti, traslati dal mondo dell’immaginazione, che formavano assieme una raccolta  improbabile e incongrua come le composizioni che Breton amava chiamare squisito cadavere: un’opera composita, sommatoria di cinque parti che hanno ciascuna una identità indipendente. Poi Ruggero scrisse un racconto, “Micol”.

Fabio Donato nasce a Napoli nel 1947. Negli anni Settanta, dopo gli studi di architettura, assume il ruolo di fotografo di scena lavorando nel campo dell’arte e del teatro. In seguito estende il suo interesse ad altri ambiti del quotidiano sperimentando margini e possibilità del linguaggio fotografico. Ha al suo attivo numerose esposizioni, in Italia e nel mondo, fra cui quelle presso al Museo de Arte di San Paolo in Brasile (1981), alla Biennale di Venezia nel 1982, al Lincoln Center di New York nel 1985, allo Studio Morra di Napoli nel 1998, e alla La Habana nel 1999. Più recentemente, le antologiche “Infiniti” presso il Museo di Capodimonte di Napoli (2007) e “Fabio Donato, viandante tra le arti” presso il PAN di Napoli (2010). Diverse opere di Fabio Donato sono in esposizione fissa nella Metro dell’Arte di Napoli. Dagli anni Settanta lavora alla serie “La Città” in cui i protagonisti visivi sono dettagli urbani dove finestre, televisori e monitors diventano soglie e confini del privato, interfacce con l’esterno o altro da sé. L’occhio indaga, scava, scopre. Leitmotiv dell’intera ricerca di Fabio Donato, autore di numerose pubblicazioni, sono da sempre il flusso temporale, il doppio, l’Altro da sé, la soglia come linea di demarcazione, la moltiplicazione all’infinito della diversità.