Descrizione
Viola Vocich è la poetessa che ci mancava. Le sue poesie parlano di sesso e di recriminazioni sul sesso che manca. In un certo senso la sua scrittura si contrappone al poetico, ma senza lacerare la lingua, senza spintonarla da nessuna parte. Lei si limita a essere spietatamente sincera e con questa semplice operazione ci porta davanti agli occhi una poesia depurata di ogni retorica, di ogni intellettualismo. Si scrive col corpo e Viola non ha bisogno di ricordarcelo con proclami retorici, ma ci mette direttamente a contatto con gli umori di un corpo infiammato dal desiderio. Mentre leggiamo entriamo subito in intimità con questa scrittura senza umidità, senza aloni.
Viola ama e conosce benissimo molti luoghi dell’amore, a cominciare da quello che possiamo raggiungere con le parole. Sulla sua pagina la salute etica e il desiderio più spudorato si intrecciano meravigliosamente. Un po’ Catullo, un po’ Etty Hillesum. Detto altrimenti: una poesia e una poetessa che non avevamo ed ora sono qui ad arricchire il nostro paesaggio letterario.
(Franco Arminio)
Viola Vocich vive nella Calabria ionica, a pochi passi dal mare, assieme ai suoi gatti e ai suoi cani. Questo è il suo primo libro e forse l’ultimo.
Volume pubblicato con il contributo della Regione Campania