Descrizione
Protagonisti sono gli elementi primari della cosmogonia agreste: le mandrie, le argille, i fossi, le erberie, i pantani e la volta celeste. Tutti letti, definiti, simbolizzati e pentagrammati mediante la lente drammatica del Mito, con l’energia dell’assoluto che ha per pantheon il Mondo e i suoi mattinali. Nel tentativo/tensione di disegnare una mistica e materica metopa nei cui bassorilievi si va tracciando il profilo d’osso, l’abside e la figura forma della crosta terrestre. Mantenendo le sfumature e il mosaico polifonico di più prospettive, lo sguardo è principalmente rivolto al nodo muscolare che è in noce alla cartilagine della mandria, interpretato come il punto di sutura fra il cielo e la terra, come unico ponte e via di transito fra il visibile e l’invisibile.
Nella convinzione che solo gli occhi delle mucche comprendano cosa l’addome del pianeta Terra effettivamente sia.
Guido Celli. Poeta e performer, nasce a Roma nel 1979. Ha collaborato con diversi artisti fra cui Flavio Giurato, Joe Lally, Arash Irandoust e Daniele Aristarco. Gira l’Italia mettendo in corpo e in voce i suoi poemi, le sue performance per voce sola. Con Caterpillar porta in scena la pièce “Era solo un ragazzo (Per una pedagogia dei padri in poema)”. È la voce dei Cor:unedo e il fondatore della casa editrice Sem Plumas. Fra le sue pubblicazioni: Era solo un ragazzo (Sensibili alle foglie, 2019), Le spalle d’oro (’round midnight, 2020), Madre Materno (Sensibili alle foglie, 2020), M’ha detto Rachele (Sem Plumas, 2020), Specchio Sorella (Sensibili alle foglie, 2021), Camera d’Oriente (Tic, 2021), Pietra Madre (Ferula Ferita/Verso Sud, 2021), C’è un cielo che vola in cielo, Celeste (Musicaos, 2023), Desiderio (Tic, 2023).